Da quasi due secoli, la Maison Bollinger è il simbolo dell’eccellenza champenoise. Fondata nel 1829 ad Aÿ, nel cuore della Champagne, questa proprietà familiare figura tra le rare grandi Maison che ancora oggi restano indipendenti.
Come si elabora lo champagne rosé?
Lo champagne rosé può essere elaborato secondo due metodi principali. Il primo, detto “d’assemblage”, consiste nell’incorporare una piccola percentuale di vino rosso di Champagne al vino bianco, poco prima della seconda fermentazione in bottiglia. Il secondo, chiamato “saignée”, si basa su una breve macerazione delle uve nere, permettendo al mosto di impregnarsi del colore e degli aromi delle bucce. In entrambi i casi, l’elaborazione prosegue secondo il metodo tradizionale champenoise, garantendo finezza e complessità.
Bollinger Rosé: cuvée d’eccezione
Brut Rosé, l’arte dell’assemblage
Creato nel 2008, questo champagne rosé riflette l’esigenza di Bollinger: unire freschezza, struttura ed eleganza. Composto all’85% da Grands e Premiers Crus provenienti da tre parcelle a Verzenay, testimonia il savoir-faire e il rigore della Maison. Il suo colore dorato, il naso fruttato e speziato e il palato fresco e cremoso lo rendono il partner ideale per un aperitivo o un dessert alla frutta, da gustare tra 10 e 12 °C.
La Grande Année Rosé: sottigliezza, freschezza e finezza
Cuvée millesimata, La Grande Année Rosé unisce cru d’eccezione (Aÿ, Verzenay per il pinot nero, Chouilly o Le Mesnil-sur-Oger per lo chardonnay), completati da una percentuale di vino rosso della Côte aux Enfants. Vinificata in legno e lungamente affinata, esprime tutta la delicatezza e la complessità di questi terroir. Al colore delicato segue un naso complesso, con note fruttate, di tabacco biondo e fiori secchi. In bocca, struttura, freschezza e golosità si distendono fino a un finale vivo e fruttato. Questa cuvée accompagna pesci, crostacei, carni nobili o dessert alla frutta.