Prestigiosa proprietà della Rive Gauche, Château Giscours gode di un ricco patrimonio di vigne piantate per la prima volta nel XVI secolo. L'avventura di Giscours inizia davvero solo nel XIX secolo...Mostra di più
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Settecento anni e non sentirli… Château Giscours fa parte dell’orizzonte di Bordeuax dal XIV secolo e i suoi vini sono imprescindibili per gli appassionati della denominazione Margaux.
Tutto inizia nel XIV secolo, quando su quella che oggi è l’AOC Margaux, ma allora era campagna selvaggia e inospitale, dominava una fortezza difensiva. Ad addomesticare la natura e piantare le prime vigne è stato un mercante di tessuti bordolese, Pierre de Lhomme, nel 1552. Lui e suoi successori hanno saputo dare il via alla grande avventura viticola del château. Come in molti altri casi è accaduto, in seguito alla Rivoluzione francese, il castello e tutta la proprietà sono stati confiscati e poi rivenduti come beni nazionali.
Da questo momento la tenuta passa, nel tempo, nelle mani di diverse famiglie, che, con la trasformazione del castello in un palazzo neoclassico e la creazione di un giardino con specie rare, nonché la modernizzazione degli strumenti di produzione, continuano la storia di Château Giscours. La “Ferme Suzanne”, un tempo fattoria, oggi accoglie banchetti o i pranzi degli operai nel periodo della vendemmia, risale a questa modernizzazione. La classificazione come Troisième Grand Cru Classé nel 1855 è una pietra miliare che conferma la qualità e l’apprezzamento dei suoi vini.
Dopo alterne vicende e fortune, negli anni ’50 del Novecento il mito della proprietà rinasce, grazie Nicholas Tari. Oggi la direzione generale si trova nelle mani di Alexander Van Beek, che ha fatto aumentare la densità dei piedi e ripiantare moltissime viti. Grazie a lui a partire dagli anni 2000 i cru della proprietà seguiranno immancabilmente una curva ascendente.
La proprietà gode di una fortunatissima posizione, su un suolo che è a tutti gli effetti il gioiello della corona della proprietà. Il vigneto poggia su tre dolci rilievi – le croupes du Petit e du Grand Poujeau e la croupe de Cantelaude – di una ventina di metri al massimo, su cui la Garonna ha depositato uno spesso strato di graves. Si tratta di un terreno costituito da sabbie, argille e ciottoli morenici, che tipicamente si trova nel paesaggio di Bordeaux.
La particolarità di questo suolo risiede nel fatto che, durante il giorno, le ghiaie immagazzinano il calore dei raggi del sole e, durante la notte, questo calore viene lentamente rilasciato. Questo consente alle uve di raggiungere una maturità fenolica ottimale.
Con un vigneto di 90 ettari, situato a Sud-Est di Margaux, Châtetau Giscours coltiva le tipiche uve del Médoc: Cabernet Sauvignon (60%), Merlot (32%), integrati da Cabernet Franc e Petit Verdot. Circa un quarto delle vigne ha un’età superiore ai 40 anni.
Una parte del vigneto è già gestita in agricoltura biodinamica, con l’obiettivo di aumentare la percentuale nei prossimi anni.
Un’équipe tecnica giovane e dinamica si occupa da qualche anno di trovare il giusto equilibrio tra il rispetto delle competenze tradizionali e l’utilizzo di pratiche moderne. La vendemmia viene realizzata a mano e una rigorosa selezione parcellare viene effettuata per garantire la valorizzazione del terroir e delle uve.
Sotto la direzione tecnica di Didier Forêt e i consigli dei consulenti enologi Valérie Lavigne e Axel Marchal – dopo la dipartita del compianto Denis Dubourdieu – le vinificazioni vengono eseguite con la più grande cura.
I vini vengono affinati in botti di rovere francese (di cui nuove per il 50% per il Grand Vin e il 20% per il secondo vino), dove per 15-18 mesi progrediranno nell’acquisizione della loro tipica complessità, sposando i tannini del frutto con i tannini del legno. Un materiale, quest’ultimo, alla cui scelta viene dedicata la massima attenzione. Gli assemblaggi sono il punto culminante di un savoir-faire meticoloso e di una precisione chirurgica. La parte della primadonna viene interpretata, come normale sulla riva sinistra, all’uva Cabernet Sauvignon.
I cru di Château Giscours vengono a volte definiti vini intellettuali, per via della loro classe e della loro eleganza. Degustare un Château Giscours significa fare esperienza di un grande classico di Margaux, complesso, raffinato.
La fama mondiale di Château Giscours si deve, storicamente, soprattutto al Grand Vin della proprietà. Questi è in grado di combinare purezza, finezza, complessità e una lunghezza persistente in bocca. Non teme la prova del tempo e, anzi, dopo una decina di anni inizia ad aprirsi e sia avvia verso una più piena espressione del suo potenziale.
La proprietà produce, allo stesso modo, anche un secondo vino, La Sirène de Giscours, a cui è dedicata la produzione di un terzo del vigneto, in particolare le vigne giovani, e la medesima attenzione dovuta al suo fratello maggiore.