Château Ducru-Beaucaillou
Icona della Rive Gauche, Château Ducru-Beaucaillou è senza dubbio uno dei più grandi nomi nella regione di Bordeaux. Deuxième Cru Classé nella classificazione ufficiale del 1855 incarna il modello...Mostra di più
Château Ducru-Beaucaillou e le “belle pietre” di Saint-Julien
Château Ducru-Beaucaillou, Second Grand Cru Classé del 1855, con la sua villa in stile vittoriano e il suo giardino da sogno, è una proprietà centenaria di Saint-Julien che elabora oggi vini tra i più prestigiosi di Bordeaux.
La parabola scendente di Château Ducru-Beaucaillou
La proprietà esiste fin dal XIII secolo, ma le tracce più consistenti della sua storia iniziano nel 1720 secolo, quando Château Beaucaillou viene acquistato dalla famiglia Bergeron. Dopo la Rivoluzione francese, nel 1795 è Bertrand Ducru il nuovo proprietario, il quale decide di aggiungere il nome della sua famiglia a quello della proprietà. A lui si devono gli importanti miglioramenti nella vigna e nella cantina che hanno dato nuovo slancio all’attività commerciale. È sempre lui, inoltre, ad assumere l’architetto Paul Abadie, che ristrutturerà e riprogetterà il château preesistente. La famiglia Ducru vede i suoi sforzi premiati, quando nel 1855 è riconosciuto come Second Cru nella Classificazione ufficiale voluta da Napoleone III.
Un capitolo si chiude e uno nuovo si apre quando nel 1866 la famiglia Johnston, per tramite di Lucie-Caroline Dassier, prima moglie di Nathaniel Johnston, acquista la proprietà. Durante questo periodo, va riconosciuta, a Johnston e al suo capo vigneto, la messa in atto di nuove pratiche che hanno permesso di debellare la peronospora dalla vigna. Si deve invece alla seconda moglie di Johnston, la principessa Marie Caradja di Costantinopoli, il restyling del château, che assume l’aspetto che oggi gli conosciamo, e del giardino, che ospita ora molte specie di piante esotiche e rare.
Con un altro salto in avanti arriviamo al 1941, quando la proprietà viene finalmente acquistata da Francis Borie, che possiede già altre proprietà a Paulliac. Di padre, in figlio, in nipote si giunge così a Bruno Borie, l’attuale carismatico proprietario di Château Ducru-Beaucaillou – nonché valente e rinomato cuoco. Oggi la famiglia Borie possiede, fra gli altri, anche Château Grand Lacoste e Château Haut Batailley.
Se oggi Château Ducru-Beaucaillou è in grado di offrire i migliori standard qualitativi che abbia mai raggiunto, è per la maggior parte merito della sapiente leadership di Bruno Borie.
Il vigneto di Château Ducru-Beaucaillou e le sue “belle pietre”
Il nome della proprietà significa letteralmente “belle pietre” e questo perché si trova su un terreno costituito dai tipici ciottoli portati a terra dalla Garonna nelle ere passate. Queste pietre bianche, oltre a costituire un sistema di drenaggio ottimale, hanno l’utilissima capacità di immagazzinare il calore dei raggi solari durante il giorno, per poi rilasciarli lentamente durante la notte.
A metà degli anni Novanta buona parte del vigneto è stata ripiantata e la quantità di Cabernet Sauvignon e Merlot è stata sensibilmente aumentata, a scapito del Petit Verdot, ora molto ridimensionato. I 75 ettari di vigneto, a 800 metri dall’estuario della Gironda, a Saint-Julien sono ora coltivati per il 70% a Cabernet Sauvignon e il 30% a Merlot. L’età media delle viti si aggira intorno ai 35 anni, ma la parcella più antica, Les Sadons, è stata piantata nel 1918. La densità d’impianto significativa – ammonta a 10.000 piedi per ettaro – costringe le viti a entrare in competizione per i nutrimenti del suolo e andarli quindi a cercare più in profondità.
Altri 16 ettari si trovano sulla vicina denominazione Haut-Médoc. Stranamente la proprietà ha il diritto di servirsi delle uve qui coltivate per produrre vini nell’AOC Saint-Julien. Questo perché queste vigne facevano parte del château già ai tempi della prima classificazione.
La raccolta viene fatta a mano e la selezione avviene direttamente in vigna, con l’obiettivo di evitare qualsiasi rischio di mescolare grappoli in salute e non.
Le vinificazioni a Château Ducru-Beaucaillou, una questione di precisione
Un grande savoir-faire caratterizza il lavoro in cantina di Château Ducru-Beaucaillou. Niente viene lasciato al caso e la saggezza accumulata nei secoli, unita alla materia prima d’eccellenza permettono alla tenuta di mantenere standard qualitativi piuttosto elevati.
La cantina si trova esattamente sotto l’edificio, cosa un po’ insolita per un château di Bordeaux. Qui le vinificazioni avvengono in maniera attentamente parcellare, conservando in cantina lo stesso rigore che ha caratterizzato tutte le attività agricole in vigna. Le estrazioni vengono effettuate dolcemente, a temperature regolate, e seguite dalle fermentazioni malolattiche.
Il grand vin della proprietà matura per il 90% in botti nuove, mentre per la Croix de Beaucaillou il rovere nuovo costituisce il 60-70% del totale.
Château Ducru-Beaucaillou, tra i migliori rappresentanti dei vini di Bordeaux
Il grand vin, Château Ducru-Beaucaillou, della proprietà è un capolavoro di equilibrio tra intensità aromatica, corpo e purezza del frutto. La struttura tannica è importante, ma elegantemente ammorbidita dalla maturazione in legno. I frutti neri affiorano da un bouquet fresco e denso, dove le note affumicate si mescolano in maniera disinvolta alle spezie dolci. L’armonia e la complessità sono i due cavalli di battaglia di un vino che si fa portabandiera dello stile bordolese nel mondo.
La Croix Ducru-Beaucaillou, dal canto suo, è a tutti gli effetti un’etichetta a sé stante. Per la sua elaborazione sono previste parcelle espressamente dedicate e tutto il savoir-faire impiegato per il grand vin si ritrova impeccabile anche nella Croix Ducru-Beaucaillou. L’assemblaggio di Cabernet Sauvignon e Merlot è completato dal Petit Verdot. Anche qui i frutti neri, rivestiti da note di tabacco e torrefazione, emergono dal calice con intensità e precisione. Potente, strutturato, elegante, condivide a pieno titolo il successo del fratello maggiore.
I vini della proprietà senza dubbio si abbinano egregiamente a un pasto raffinato. Un arrosto o uno stufato gourmet, dalle note tartufate, con funghi e verdure si sposerà perfettamente ai vini del domaine. Bruno Borie, cuoco provetto d’altronde, ama proporre accordi e suggestioni ai suoi convitati, che vengono immancabilmente catapultati in un mondo di complessità ed eccellenza.