Decisamente moderno, lo Champagne Rosé ha origini antiche. La maison di Champagne Ruinart è la prima ad aver creato uno Champagne rosé nel XVIII secolo. Mentre la maison Veuve Clicquot contribuisce in seguito in modo significativo alla crescita degli champagne rosé. Infatti, volendo ottenere uno champagne più potente con un'intensa espressione aromatica, Veuve Clicquot dà vita al primo Rosé d’assemblaggio, con vino rosso prodotto dalle vigne di Bouzy.
Per quanto riguarda l’elaborazione dello Champagne rosé, sono possibili due tecniche. Si può ricorrere alla tecnica del rosé d’assemblaggio, o a quella di macerazione o di saignée. La prima tecnica chiamata "metodo tradizionale" è consiste nell’assemblare vino bianco con vino rosso da Pinot Nero, vinificato in rosso prima della presa di spuma. La seconda tecnica, quella del rosé de saignée, consiste nell’utilizzare solo uve rosse, separate dalle bucce quando il colore desiderato viene raggiunto.
Presentando un colore che va dal rosa pallido al rosa intenso, lo Champagne rosé seduce con la sua intensa espressione aromatica con note di frutti rossi, che a volte evolvono sulla delicatezza di note di frutta esotica e di spezie. Al palato offre una deliziosa espressione del frutto che si dispiega con freschezza ed eleganza.
Da Dom Pérignon a Laurent-Perrier, passando per Bollinger o Krug, tutte le grandi case di Champagne producono grandi champagne rosé, capaci di abbinarsi ai cibi più sofisticati.