Amarone della Valpolicella Classico DOCG
Il vino rosso Amarone della Valpollicella Classico è una Denominazione di Origine Controllata e Garantita che si trova in Valpolicella, in Veneto, il Lago di Garda e Verona. Un vino d’Amarone della...Mostra di più
Amarone della Valpolicella Classico, un passito di prestigio
L’Amarone della Valpolicella Classico è un grande vino rosso passito del Veneto noto e amato in tutto il mondo. La particolarità del processo di appassimento a cui viene sottoposto, la strettissima parentela con il Recioto, l’eleganza dei suoi aromi: tutto contribuisce a crearne la leggenda.
In principio era il Recioto
Non si sarebbe mai avuto l’Amarone della Valpolicella Classico senza il Recioto. E non si sarebbe mai avuto il Recioto senza la pratica dell’appassimento delle uve. Già all’epoca dei Romani si voleva ottenere un vino con una gradazione alcolica sufficientemente elevata da permettere alle anfore di compiere lunghi viaggi. La pratica di lasciar appassire l’uva sulla pianta era già in uso, ma sulle colline venete il clima più umido e fresco rispetto al Sud non permetteva di ottenere buoni risultati. Si trovò allora la soluzione di lasciar avvizzire le uve, dopo la vendemmia, su appositi supporti (oggi chiamate arelle). Veniva chiamato Acinatico ed era l’antenato del Recioto, il vino rosso passito dolce che conosciamo ancora oggi.
Secondo la vulgata, l’Amarone è nato per caso, da una botte di Recioto dimenticata in cantina. La fermentazione, invece di essere arrestata producendo un vino dolce, ha proseguito fino alla fine e ha donato un vino secco (non dolce, quindi amaro).
Precedentemente chiamato Recioto Amaro, l'utilizzo del nome Amarone è in effetti piuttosto recente. Si narra che nel 1936 il capocantina della Cantina Sociale Valpolicella manifesto il suo stupore, bevendo un bicchiere di Recioto dimenticato, dicendo: “Questo non è un Amaro, ma un Amarone!”. Da quel momento il nome venne utilizzato per creare un vino passito, volutamente secco, che riscosse da subito un enorme successo.
Nel 1968 avvenne il riconoscimento della DOC (Denominazione di Origine Controllata) Amarone della Valpolicella. A metà degli anni Novanta il Valpolicella ha tratto vantaggio da alcuni cambiamenti che hanno contribuito al suo successo: il riscaldamento climatico che ha permesso una migliore maturazione delle uve, i nuovi vigneti nati dalla selezione clonale di certi vitigni come Corvina e Corvinone, nuove acquisizioni scientifiche sull’appassimento a basse temperature e l'invecchiamento in legno. Nel 2010 è nata la DOCG Amarone della Valpolicella, massimo riconoscimento della qualità per i vini italiani.
Il vigneto dell’Amarone della Valpolicella Classico e i suoi vitigni autoctoni
Dal Lago di Garda veronese fino quasi alla provincia vicentina si estende la zona di produzione dell’Amarone della Valpolicella consentita dal disciplinare. La sottozona “Classico” indica i vigneti più antichi e prestigiosi. Essa comprende i comuni del Veneto di Negrar, Marano, Fumane, Sant’Ambrogio e San Pietro in Cariano.
I Monti Lessini forniscono una protezione da Nord, le influenze del Lago di Garda arrivano da Ovest, mentre l’esposizione delle vigne è principalmente verso Sud. Tutti questi fattori fanno sì che il clima in cui le uve dell’Amarone crescono sia mite, digradando verso un clima mediterraneo nella bassa collina e a fondovalle. I vigneti collinari si situano mediamente sui 500 metri s.l.m. Per quanto riguarda i terreni, si possono trovare suoli calcareo-dolomitici, basaltici, morenici e fluviali di origine vulcanica.
Il disciplinare di produzione della denominazione Amarone della Valpolicella consente solo l’utilizzo di determinati vitigni. Nello specifico, i vitigni autoctoni Corvina (dal 45 al 95%), Rondinella (dal 5 al 30%), Corvinone (che può sostituire la Corvina fino a un massimo di 50% nell’uvaggio), e un massimo di 25% di vitigni a bacca rossa autorizzati per la provincia di Verona.
Durante la vendemmia i grappoli vengono selezionati attentamente, avendo cura di mantenere le bucce intatte. Il raccolto avviene leggermente in anticipo rispetto al normale per ottenere un alto livello di acidità, che andrà poi a bilanciare l’alto volume alcolometrico. I grappoli sono inseriti in piccole cassette da 5-6 kg e disposti in un unico strato in modo da non sovrapporsi gli uni con gli altri.
Il know-how dell’Amarone della Valpolicella: l’appassimento
In vini come l’Amarone le condizioni climatiche contingenti dell’annata contano fino a un certo punto. Il ruolo più importante è giocato dal territorio, ma soprattutto da metodo, tecnica, esperienza, expertise nelle tecniche di vinificazione. L’appassimento è la tecnica che consente di ottenere il carattere concentrato così specifico di questi vini.
Lasciata la vigna, i grappoli partono verso il fruttaio. Si tratta di uno stabilimento in cui le uve vengono lasciate ad avvizzire per un lungo periodo di tempo, che può arrivare anche a 4 mesi. La temperatura nel fruttaio deve restare controllata e il locale essere aerato, senza ristagni di umidità.
Il ruolo del fruttaio è talmente importante che spesso la posizione della cantina viene decisa in funzione di quella di questo stabile. Esso può sorgere anche in luoghi di non pratico accesso, ma che rispettano le condizioni di temperatura e di ventilazione necessarie.
Ciò che avviene in questo stadio è l’evaporazione della componente acquosa dai grappoli e, di conseguenza, la concentrazione della componente zuccherina e di sostanze come la glicerina e il resveratrolo. L’uva perde in questo periodo circa la metà del suo peso.
Quando l'evaporazione è terminata, l'uva viene delicatamente pressata e nel mosto così ottenuto la fermentazione ha inizio, trasformando gli zuccheri in alcool. Ciò significa, in questo caso, che la forte percentuale di zuccheri iniziale dà una gradazione alcolica piuttosto importante, circa sui 15-16%. Per l’Amarone la fermentazione procede fino all’esaurimento degli zuccheri, mentre per il Recioto viene arrestata, in modo da lasciare un certo residuo zuccherino.
A decorrere dal 1° di gennaio successivo alla vendemmia, il vino deve maturare minimo 2 anni (4 per un Riserva) in botti di legno.
I grandi protagonisti della denominazione Amarone della Valpolicella Classico
Sebbene nell’Amarone si possano ritrovare tratti ricorrenti come il colore rosso rubino intenso, gli aromi di frutti rossi, cioccolato e spezie, la struttura piena, un’eleganza e una longevità incredibili, ogni cantina ha uno stile differente. Sono molti i tocchi personali che il viticoltore può dare ai suoi vini: la durata dell’appassimento, le proporzioni dei vitigni, la scelta del legno e il tempo che il vino passa a contatto con esso.
Con più di 160 anni di storia alle spalle l’azienda agricola Bertani è uno dei più antichi produttori di Amarone. Con uno stile che intreccia tradizione e modernità, l’Amarone della Valpolicella Classico Bertani è prodotto a partire da Corvina e Rondinella provenienti dalle vigne della Tenuta Novare, piantate su terreni marno-calcarei.
Dopo un appassimento di 120 giorni e una fermentazione in cemento di 50 giorni, avviene la maturazione in grandi botti di rovere di Slavonia per almeno 6 anni, seguita da un affinamento in bottiglia di almeno 12 mesi. Tutto ciò lo rende un vino straordinariamente longevo. Le note di frutta secca, foglia di tè e liquirizia si uniscono al bouquet, ammorbidito dalle note di vaniglia.
Azienda straordinariamente e orgogliosamente legata al territorio, Cesari possiede un vigneto di 100 ettari su quattro dei più prestigiosi cru del Veneto: Bosan, Bosco, Jèma e Centofilari. Il lavoro in vigna non conosce riposo né compromessi: i grappoli vengono scelti con cura e raccolti esclusivamente a mano. Gli Amarone della Valpolicella Classico della tenuta rispettano il tradizionale processo di appassimento, che permette di ottenere vini profondi, intensi, da meditazione. Gli amaroni di Cesari sono esportati e amati in tutto il mondo.
La storia dell’azienda agricola Giuseppe Quintarelli ruota intorno alla lunghissima carriera del suo fondatore, venuto a mancare nel 2012. All’origine di vini tra i più noti d’Italia, il vigneto della proprietà si estende su 11 ettari sulle colline di Negrar.
La filosofia di lavoro dell’azienda può essere definita artigianale, vista l’attenzione al dettaglio che va dall’accurato lavoro in vigna, fino alle etichette scritte a mano su ogni bottiglia. Capaci di raggiungere i vent’anni di età, i vini di Quintarelli sfoggiano uno stile classico e unico allo stesso tempo.
Masi Agricola è guidata dal XVIII dalla famiglia Boscaini. Tra i tanti vini che l’azienda produce, l’Amarone della Valpolicella Classico è uno dei più pregiati dell’intero panorama dei vini rossi italiani, al pari dei grandi Brunello, Chianti e Barolo. Fedele alla tradizione ma con un’identità unica, Masi si avvale di fusti in legno di ciliegio per i sei mesi di maturazione della cuvée Vaio Armaron.