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Marqués de Riscal

Tra le prime cantine della Rioja, Marqués de Riscal è stata fondata nel 1858. Le prime bottiglie della bodega vengono commercializzate nel 1862. Marqués de Riscal diventa molto in fretta una marca...Mostra di più

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Marqués de Riscal, una bodega emblema della Rioja

Con i suoi 160 anni di storia, Marqués de Riscal è una delle più antiche bodegas della Spagna. Pionieristica fin dai suoi inizi, la cantina produce grandi vini nella DOCa Rioja e nella DO Rueda.

Lo spirito pionieristico di Marqués de Riscal

È il 1858 quando Guillermo Hurtado de Amézaga, Marchese de Riscal, che risiede all’epoca a Bordeaux, trasporta le tecniche di vinificazione bordolesi nella Rioja Alavesa. Grazie alla preziosa consulenza dell’enologo Jean Pineau – proveniente da Château Lanessan – e all’aiuto del figlio, Don Camillo Hurtado de Amézaga, una delle più antiche cantine di Spagna comincia la sua avventura.

D. Camillo Hurtado è un libero pensatore, diplomatico e proprietario del giornale “El Día”. Grazie a lui la bodega nel piccolo villaggio di Elciego viene costituita sullo stile degli châteaux bordolesi e vengono impiantati 9.000 ceppi di varietà francesi: Cabernet Sauvignon, Merlot, Malbec e Pinot Nero vanno ad aggiungersi a un vigneto che all’epoca era costituito solo da Tempranillo e Graciano – uve rimaste comunque simbolo della Rioja.

Già in occasione delle prime vinificazioni, Jean Pineau apporta il suo contributo introducendo tecniche innovative per la regione. A lui si devono i coni di legno per la fermentazione, l’uso di barrique di rovere da 225 l, lo stoccaggio delle bottiglie in posizione orizzontale e la conservazione del vino in bottiglia. Introduce inoltre la rete metallica intorno alle bottiglie, che serve ad impedire qualunque rabboccamento fraudolento e, al contempo, a dare un carattere più lussuoso alle bottiglie stesse.

Nei primi anni della sua esistenza la cantina comincia ad accumulare premi per la qualità dei suoi vini moderni e innovativi per la regione. Nel 1895 ottiene il Diploma d’Onore all’Esposizione di Bordeaux, prima tenuta non francese a guadagnarsi questo prestigioso riconoscimento.

Alla morte di D. Camillo Hurtado nel 1888, la marca cambia il suo nome in Herederos del Marqués de Riscal.

 

Marqués de Riscal, la storia continua

Nei primi anni ’70 del secolo scorso, Maqués de Riscal si espande e, fedele al suo spirito innovatore, decide di ampliare la sua gamma con un vino bianco. La regione scelta per questa nuova avventura è la Rueda. Dopo aver dato l’esempio a numerose altre cantine, nel 1980 viene creata la DO Rueda. Marqués de Riscal vanta qui un vigneto di proprietà di 230 ha (160 ha coltivati a Verdejo, 70 ha a Sauvignon Blanc). La bodega possiede ugualmente 198 ettari nella Denominazione di Origine Toro, su terrazze a strapiombo sul fiume Duero.

 

Marqués de Riscal
© Marqués de Riscal

 

Ma sono i vini prodotti nella Rioja Alavesa all’origine della fama internazionale della bodega. Con una cantina storica, la Catedral, che accoglie tutte le annate prodotte, a partire dal 1862 fino ai giorni nostri, Marqués de Riscal ha sempre conservato uno sguardo sul futuro, ma senza mai dimenticare la tradizione. La Rioja è infatti la denominazione di origine più antica di Spagna, essendo stata riconosciuta nel 1925. Dal 1991 la Rioja viene riconosciuta come DOCa (Denominación de Origen Calificada), massimo livello qualitativo per i vini spagnoli. Ad oggi è l’unica regione a godere di questo riconoscimento, insieme alla DOCa Priorato.

 

Il vigneto di Marqués de Riscal, un gioiello nel cuore della Rioja Alavesa

La Rioja si trova nel nord della Spagna e trae il suo nome dal fiume (rio) Oja, un affluente dell’Ebro. La regione si suddivide in tre sottozone: Rioja Alta, Rioja Alavesa e Rioja Baja. Il vitigno principe della zona è il Tempranillo e Marqués de Riscal riflette appieno la tipicità del territorio.

Le uve provengono da un vigneto di 1.500 ha, ripartiti tra Elciego e villaggi vicini, come Leza, Laguardia o Villabuena. 500 ha sono di proprietà e i restanti sono di vigneti partner. Qui i suoli sono di tipo argillo-calcareo, estremamente poveri, ciò che obbliga a rendimenti molto bassi e origina, di conseguenza, frutti ben concentrati. Il Tempranillo, fedele al suo terroir d’origine, è la varietà predominate. Ad accompagnarlo, Graciano, Mazuelo e Cabernet Sauvignon, retaggio dell’influenza che la Francia ha avuto sulla viticoltura spagnola. Queste uve donano succhi dalla grande struttura tannica e dall’ottima acidità, elementi chiave per il lungo invecchiamento che i vini subiranno.

 

La Ciudad del Vino, arte, natura e know-how enologico

Con il Proyecto 2000 Marqués de Riscal decide di modernizzare i sistemi produttivi della casa. In seno a questo progetto vi è anche la costruzione di una nuova cantina, frutto di un ambizioso piano enoturistico. La Ciudad del Vino viene inaugurata nel 2006. Con vigne, giardini, spa con vinoterapia, un ristorante di alta gastronomia e un hotel di lusso, l’architetto canadese Frank O. Gehry è riuscito a dar vita a un complesso perfettamente integrato con il paesaggio circostante. Come nel suo precedente progetto del museo Guggenheim di Bilbao, la modernissima cantina è rivestita di titanio e i colori non sono stati scelti a caso. Sulle morbide curve della struttura ritroviamo il rosa del vino tinto, l’oro della rete e l’argento della capsula delle bottiglie di Marqués de Riscal.

 

Marqués de Riscal
© Marqués de Riscal

 

Convincere il celebre architetto decostruttivista non è stato difficile. Aneddotica vuole che la richiesta gli sia stata posta degustando una bottiglia del suo anno di nascita (1929) e che, affascinato, lui abbia accettato questa nuova sfida di buon grado. “Deve essere una struttura festiva, emozionante, poiché dopotutto il vino è qualcosa che riguarda la gioia e il piacere. Ecco perché questo edificio doveva essere evocativo di queste sensazioni”, per citare le parole dell’architetto stesso.

 

Barón de Chirel e Reserva: due campioni dello stile di Marqués de Riscal

Barón de Chirel è una cuvée che nasce nel 1986 da vigne estremamente antiche, tra gli 80 e i 100 anni, con rendimenti bassi e una qualità eccezionale. Si tratta di un vino in produzione molto limitata, in cui si rispecchiano la tipicità del vigneto, del suolo e dei vitigni. Raccolte a mano, le uve per questo vino (con un blend dominato dal Tempranillo) vengono selezionate attraverso tables de tri, un sistema introdotto per la prima volta in Spagna proprio da questa bodega. La fermentazione avviene a una temperatura controllata di 26 °C, in tini di legno d’Allier di piccole dimensioni. Segue la fermentazione malolattica, poi l’affinamento si protrae per 18-24 mesi, a seconda delle caratteristiche della raccolta. Prima di essere immesso sul mercato, il vino invecchia almeno due anni in bottiglia.

 

Marqués de Riscal
© Marqués de Riscal

 

Gli aromi tostati e di spezie, frutto dell’affinamento in rovere francese, sono completati da tocchi di frutti neri maturi. Fresco, grasso, con una struttura tannica rotonda, si rivela elegante e complesso, con un finale piacevolmente persistente.

I vini Reserva di Marqués de Riscal sono elaborati a partire da vigne piantate prima degli anni ’70 sui migliori suoli argillo-calcarei della Rioja Alavesa. Il potenziale tannico e di acidità permette loro di sostenere perfettamente l’affinamento in botte e, in seguito, in bottiglia. Il blend è dominato dal Tempranillo, naturalmente, e completato da Graciano e Mazuelo. Una fermentazione a temperatura controllata di 26 °C e una macerazione che si aggira sui 12 giorni, ma non di più, preparano il vino al lungo riposo che lo aspetta prima di essere commercializzato. Due anni in botti di rovere americano e almeno un anno in bottiglia devono trascorrere prima di essere lanciato sul mercato.

Liquirizia, cannella e pepe si sprigionano dal bicchiere durante la degustazione di questo grande vino. Il boisé rimane discreto e non intacca la facilità di beva. La freschezza e i tannini rotondi vengono rievocati a lungo in un finale balsamico e duraturo.

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