
Domaine des Lambrays : Clos des Lambrays Grand cru 2023
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Recensioni e valutazioni
Descrizione
Caratteristiche e consigli di degustazione del Clos des Lambrays Grand Cru 2023 del Domaine des Lambrays
Degustazione
Colore
Colore viola nero intenso che rivela la ricchezza e la concentrazione di questo vino.
Naso
L'espressione olfattiva è particolarmente aromatica e fragrante, sprigionando un fascino immediato. Il bouquet rivela frutti rossi radiosi, accompagnati da note di tabacco e sottobosco. Eleganti sfumature floreali di lillà, viola e petali di rosa esaltano i profumi di liquore alla ciliegia nera, mentre accenti speziati e una mineralità terrosa aggiungono complessità e profondità.
Palato
L'attacco rivela un vino di medio corpo con tannini fini ma fermi, vellutati e morbidi. La struttura si sviluppa in un crescendo, guadagnando potenza e concentrazione al palato. Il finale è notevolmente lungo, con un'espansione elegante accentuata da un generoso pizzico di pepe nero.
Servizio e conservazione
Si consiglia di aprire le bottiglie 3 ore prima, senza decantare né ritappare. La temperatura di servizio ideale è compresa tra 16 e 17°C per esaltare appieno la complessità del Clos des Lambrays Grand Cru 2023. Sebbene seducente già ora, questo vino è destinato a un invecchiamento tranquillo e può essere conservato fino al 2043 circa.
Un Grand Cru di Borgogna aromatico dall'eleganza senza tempo
La Tenuta
Il Domaine des Lambrays è stato fondato nella sua attuale configurazione nel 1868 da Albert-Sébastien Rodier a Morey-Saint-Denis, nella Côte-d'Or. Sotto la direzione tecnica di Jacques Devauges, questa storica tenuta dalle origini medievali si distingue per il suo Grand Cru Clos des Lambrays, distribuito in quasi-monopolio su tre distinti climats. Il gruppo del lusso LVMH ha acquisito la tenuta nel 2014 con la missione di assicurarne la continuità, in particolare attraverso un lavoro parcellare di alta precisione, la certificazione biologica e la conversione in corso alla biodinamica, nonché la ristrutturazione delle cantine e l'acquisizione di nuovi appezzamenti nel 2021.
Il Vigneto
Il Clos des Lambrays si estende su 8,66 ettari nel cuore della denominazione Morey-Saint-Denis. Questo eccezionale sito in monopolio beneficia di un approccio parcellare che rispetta la diversità di sottosuoli, suoli, esposizioni, altitudini e microclimi. Le viti, derivanti da una "selezione massale" di Pinot pregiato, vantano un notevole patrimonio genetico: il 70% è stato piantato tra il 1898 e il 1935, il 28% nel 1980 e il 2% nel 2000. Alcuni settori rappresentano addirittura la prima generazione reimpiantata dopo la crisi della fillossera. L'orientamento dell'impianto perpendicolare alla pendenza, insolito per la Côte, mira a limitare l'erosione del suolo e a proteggere gli acini dall'eccessivo sole estivo, preservando così freschezza ed equilibrio.
L'Annata
L'annata 2023 ha beneficiato di un ciclo vegetativo favorevole con un germogliamento il 7 aprile, tre giorni prima della media a Morey-Saint-Denis. La fioritura è avvenuta intorno al 7 giugno in condizioni ottimali nella Côte de Nuits, seguita da piogge post-fioritura che hanno favorito l'allegagione. L'estate calda di luglio e agosto, scandita da piogge regolari, ha permesso agli acini di ingrossarsi e maturare armoniosamente. Un'importante vendemmia verde a fine luglio, effettuata ceppo per ceppo, ha ridotto le rese e rafforzato la concentrazione. La vendemmia si è svolta dal 7 all'11 settembre sotto un sole splendente.
Vinificazione e Invecchiamento
La vinificazione del Clos des Lambrays Grand Cru 2023 punta sulla delicatezza con un processo effettuato interamente per gravità. Le lunghe e armoniose fermentazioni alcoliche si svolgono per tre settimane in tini di legno, con l'80% di grappoli interi e utilizzando esclusivamente lieviti indigeni. L'invecchiamento si estende per 18 mesi in botti di rovere, di cui il 50% di legno nuovo.
Vitigno
Questo vino di Borgogna proviene da una "selezione massale" di Pinot Nero, un patrimonio genetico in cui alcuni settori rappresentano la prima generazione reimpiantata dopo la crisi della fillossera.





