Frescobaldi - Tenuta Luce della Vite
Grande famiglia fiorentina votata alla produzione di vini toscani, i Frescobaldi si sono stabiliti su questa terra storica da più di mille anni. La loro influenza si è notevolmente accresciuta...Mostra di più
Luce della Vite, semplicemente Montalcino
È nel territorio di Montalcino che la tenuta Luce della Vite trova il luogo ideale per dare vita al sogno di Robert Mondavi e Vittorio Frescobaldi: l’elaborazione di grandi vini toscani che rendano omaggio alla loro terra di origine.
Luce della Vite, vita dalla luce
La storia di Luce della Vite inizia negli anni ’90, quando due grandi figure della scena del vino internazionale decidono di unire le forze per dare vita ad un sogno. Vittorio Frescobaldi, della storica famiglia Frescobaldi che da mille anni fa parte delle vicende della Toscana, e Robert Mondavi, figlio di immigrati italiani, patriarca e pioniere del wine making in California.
L’ambizioso progetto prende il nome dalla luce che dona la vita e riscalda le vigne, grazie alla quale tutta l’appassionante avventura del vino è possibile. Questo concetto permea tutta la filosofia della tenuta, fino ad arrivare al simbolo del sole raggiato che campeggia sulle etichette. Questo sole dorato con dodici raggi s’ispira al simbolo che si trova al centro dell’altare della basilica di Santo Spirito a Firenze, che fu costruita su un terreno donato, appunto, dalla famiglia Frescobaldi.
Moltissimo deve la viticoltura toscana alla famiglia Frescobaldi, tra i primi a portare nella regione vitigni allora sconosciuti, come il Cabernet Sauvignon e il Merlot, insieme a tecniche di vinificazione che hanno catapultato i vini della zona nel mondo enoico moderno. Oggi diverse proprietà fanno capo al gruppo, come la Tenuta di Nipozzano, la Tenuta Castelgiocondo e la Tenuta Castiglioni. E così, a partire dal 1993, Luce fu.
Oggi al timone si trova Lamberto Frescobaldi, succeduto al padre. Grazie al rigore per la qualità e il rispetto per la natura, Lamberto ha preso la visione del padre e la accompagna passo passo verso il futuro.
Montalcino, la viticoltura nel Dna del territorio
Tra le dolci colline della Toscana, là dove se si guarda verso sud-ovest il Monte Amiata si staglia sull’orizzonte, là dove boschi e oliveti disegnano il paesaggio, in provincia di Siena, là la Tenuta Luce si inserisce nei vigneti di Montalcino.
Il territorio su cui la cantina si trova è noto a livello internazionale per la sua vocazione alla viticoltura. È questa una zona dal valore naturalistico e storico immenso. Il borgo di Montalcino si trova a 567 m s.l.m., su una collina che fa parte del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d’Orcia, sul percorso della Via Francigena. Qui il clima è caratterizzato da estati lunghe, calde e asciutte e le colline sono spazzate da un vento che mantiene l’aria costantemente salubre. Ancora il sole è l’elemento fondamentale della filosofia in vigna della tenuta, che, con l’esposizione verso sud dei vigneti, garantisce la lenta e completa maturazione delle uve.
Le parcelle di Tenuta Luce si trovano tra i 200 e i 430 m s.l.m. Sono principalmente tre i tipi di suolo che vi si ritrovano: misto-argillosi, nelle parcelle più basse; sabbioso-scistosi, in quelle più alte; e sabbie gialle e arenarie nei terreni mediani. L’ecosistema si basa su un perfetto equilibrio di suoli ricchi di minerali e materie organiche, habitat ideale per insetti e microrganismi.
Tenuta della Luce, i vitigni omaggio ai grandi vini toscani
Tenuta Luce della Vite riposa su un vigneto di 88 ettari che si fa portavoce dei vini che hanno reso la Toscana grande nel mondo.
Erede della rivoluzione dei Supertuscan, che negli anni ’70 hanno sconvolto il panorama vitivinicolo della regione, il Merlot occupa una parte di straordinario rilievo nelle vigne della tenuta. Esso viene coltivato nelle parcelle a predominanza misto-argillosa. Combinato al Sangiovese, il vitigno emblema della regione, se non dell’Italia intera, dà vita al vino icona della casa: Luce. Fratello minore di questa cuvée, ma figlio dello stesso uvaggio, il secondo vino della casa si chiama Lucente.
Non può mancare naturalmente una cuvée 100% Sangiovese. 11 ettari della Tenuta Luce sono iscritti all’albo del Brunello di Montalcino, retaggio dell’eccellenza della situazione geografica che la tenuta si trova ad occupare. A testimonianza del pregio della denominazione, basti ricordare che il Brunello di Montalcino, insieme al Vino Nobile di Montepulciano, riconosciute entrambe nel 1980, sono le DOCG più antiche d’Italia. Si tratta di Luce Brunello, che porta nel nome la sua identità. Infatti Brunello è il nome locale dell’uva Sangiovese. Sono le parcelle sabbioso-scistose quelle che la tenuta ha dedicato alla coltivazione di quest’uva.
L’ultimo nato della famiglia è invece Lux Vitis. Un vigneto di Cabernet Sauvignon viene piantato a Montalcino nel 2004, su terreni misto sabbiosi. Dopo anni di paziente attesa, lasciando alle viti il tempo di crescere, nel 2015 si effettua la prima vendemmia. Completato da una piccola percentuale di Sangiovese, Lux Vitis si fa ambasciatore di un grande know-how.
Collezione Luce, dove le bottiglie pazientano anno dopo anno
La cantina della Tenuta Luce si sviluppa su una linea dritta, che virtualmente segue il percorso dell’uva attraverso la filiera che la trasformerà in vino. Selezionati a mano, i grappoli passano attraverso i tavoli di cernita per un’ulteriore selezione. Dopo una pressatura delicata, la fermentazione avviene con lieviti indigeni in tini di acciaio inox termoregolati o di cemento.
L’affinamento avviene in barrique, che a seconda della cuvée, sarà dall’85 al 100% di legno nuovo. Dai 12 ai 24 mesi occorrono perché il prezioso nettare sia pronto ad essere imbottigliato e rilasciato sul mercato.
All’interno di Tenuta Luce, uno spazio si ritaglia per una sala del tesoro tutta speciale. Collezione Luce è uno spazio dove forme e luci sono in armonia con le strutture di legno rifinito, per creare un ambiente esclusivo. Luogo della memoria, ha la sacralità di una biblioteca. Qui le diverse annate delle cuvée della casa sono custodite, trasportate attraverso i decenni con grazia.